Giovedì 10 Marzo 2011 - Incontro con Giordano


In occasione di queste elezioni amministrative comunali si è parlato solo ed esclusivamente di nomi.  Si è rifiutata la saggia proposta di Sinistra Ecologia Libertà, che fin dal primo incontro tra i segretari dei partiti indicò un percorso rapido e chiaro per  individuare un candidato unitario. Si è perso colpevolmente tempo, e questo ha determinato un assurdo prolungarsi delle discussioni sul nome del candidato, a scapito dei ben più importanti punti programmatici attinenti il tema complesso e difficile dell’amministrazione del comune nei prossimi cinque anni.
Sinistra Ecologia Libertà è stato l’unico partito che ha sentito, forte, il dovere di presentare alla coalizione e alla cittadinanza la propria proposta programmatica.
Già da tempo abbiamo consegnato il programma, che stasera presentiamo alla cittadinanza, agli altri partiti del centro-sinistra. Peccato, davvero, che questo sia avvenuto in un clima nel quale tutti erano concentrati su nomi e su tattiche che, giustamente, poco interessano ad una cittadinanza interessata soprattutto a proposte concrete sul come affrontare i gravissimi problemi del nostro territorio.
La crisi economica ha determinato immani sconquassi in una economia altotiberina basata da sempre su di un tipo di manifattura che è adesso in diretta concorrenza con quella dei paesi emergenti. I tagli dei finanziamenti agli enti locali determineranno, nel 2011, la necessità per il nostro comune di risparmiare ben cinque milioni di euro.
A fronte di tutto questo, Sinistra Ecologia Libertà ha deliberatamente scelto di non presentare il solito, retorico ed inattuabile “libro dei sogni”. Ma ha scelto di presentare punti programmatici che traggono ispirazione dal pragmatismo più responsabile: i punti che presentiamo sono attuabili, perché non “costano” e addirittura determinano in molti casi forti risparmi.
Due sono stati i principi che ci hanno ispirato nella stesura del programma. Il primo è appunto quello della attuabilità, del pragmatismo, del risparmio. L’altro è quello che contempla il recupero del ruolo dell’istituzione pubblica nell’indirizzo amministrativo. SEL crede che non tutto sia “mercatizzabile”; che debba operarsi una netta delimitazione fra l’ambito del mercato e quello dell’istituzione pubblica: la fallimentare ideologia liberista, che predica l’estensione del mercato ad ogni ambito del vivere, non può appartenerci.
Ed è proprio in ossequio a questi due principi ispiratori che abbiamo detto che la battaglia, sacrosanta, per l’acqua pubblica non può bastare a ridare all’istituzione quel ruolo di guida, di indirizzo, che oggi più che mai riteniamo indispensabile. Che occorre ridefinire e ribadire un concetto più esteso di “Bene Comune”, come quello di un qualcosa che deve essere sottratto alle logiche del mero profitto privato.
Ecco che quindi le nostre proposte concrete si sono indirizzate, ad esempio per quel che riguarda la gestione dell’igiene ambientale, sul modello del comune di Capannori, dove il nostro compagno Alessio Ciacci, assessore all’ambiente, sta facendo un lavoro di assoluta eccellenza. Oggi, l’unica strada percorribile per coniugare risparmio e tutela ambientale è quello della riduzione a monte dei rifiuti seguita da una rigorosa raccolta differenziata, non quella che vede gli appetiti privati convergere verso la soluzione complementare basata su discariche ed inceneritori.
Allo stesso modo, per quanto concerne la sanità occorre evitare sia gli sprechi sia un troppo frivolo ricorso a forme di esternalizzazione  in favore di aziende private.  Il “rapporto ERA” sulla ospedalizzazione evitabile parla chiaro: a Città di Castello abbiamo i peggiori dati sui ricoveri inutili, quindi uno spreco che si riverbera con effetti nefasti su di una priorità che invece dovrebbe ricevere maggior sostegno economico, cioè quella dell’abbattimento delle liste d’attesa.
Guardiamo, per fare un altro esempio, alla questione del piano regolatore. Quella che abbiamo definito “urbanistica partecipata” restituisce all’istituzione pubblica quel ruolo di garante dell’interesse generale verso una strategia urbanistica che non può essere delegata ai privati.
A Città di Castello si è invece troppo spesso seguita un’urbanistica che definiremmo “contrattata”, ovvero in balia di una contrattazione privatistica che ha abbracciato anche l’ambito della strategia, ovvero l’ambito di competenza dell’istituzione pubblica.
Questo ha portato ad un mercato edile dominato da poche imprese, che hanno imposto una politica dei prezzi del tutto inaccettabile.
Occorre dunque che l’istituzione pubblica recuperi il suo ruolo di “arbitro” nel rapporto pubblico-privato. Che “democratizzi” e renda trasparenti i suoi meccanismi interni.
E proprio quello della trasparenza rappresenta un punto importante del nostro programma. Perché è solo con la trasparenza che l’istituzione pubblica potrà recuperare quella fiducia del cittadino che è oggi gravemente compromessa.
Ma non una trasparenza fine a se stessa, come una sorta di banale curiosità; ma una trasparenza finalizzata all’eliminazione degli sprechi. Perché, quando si chiedono sacrifici ai cittadini, la politica non può pensare di continuare a starsene in una specie di nicchia dorata.

NO ALLO SPEZZATINO DI UMBRA ACQUE



Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà “Altotevere Umbro” intende esprimere la sua ferma contrarietà al progetto aziendale di “Umbra Acque” di costituire una società operativa e di scopo all’interno della stessa azienda.
Tale progetto, secondo SEL, prefigura assetti societari diversi da quelli attualmente in concessione, e l’esternalizzazione di attività che fanno parte a pieno titolo dell’azienda mista pubblico-privato cui le istituzioni hanno affidato la concessione mediante gara ad evidenza pubblica.
Come giustamente osservano i sindacati, la logica che guida queste spregiudicate operazioni è quella, logora, della “finanza creativa”, che tanti danni ha causato al paese. In definitiva, solo un escamotage per aggirare alcuni punti fermi posti al bilancio aziendale, e garantire maggiori utili al socio privato.
SEL ritiene che un serio progetto di sviluppo debba essere in grado di unire, non di spezzettare. E che debba porsi come obiettivi primari l’abbassamento delle tariffe e il miglioramento della qualità del servizio. Tutte cose che il progetto di divisione di “Umbra Acque” ci sembra non renda certo più facilmente raggiungibili.
SEL invita quindi i sindaci dei 38 comuni soci di “Umbra Acque” ad incontrare i sindacati, i quali hanno presentato una richiesta in tal senso già dallo scorso 1 Dicembre, e a dare risposte precise sulla questione.


Mauro Rossi
(Coordinatore Circolo “Altotevere Umbro” Sinistra Ecologia Libertà)

SE NON ORA, QUANDO?

Cogliamo l’occasione offertaci dalla mobilitazione delle donne italiane di Domenica 13 Febbraio per lanciare un appello ai partiti della coalizione di centro-sinistra di Città di Castello, che si stanno ancora affannando nella ricerca dei candidati a sindaco per le elezioni amministrative del prossimo 15 Maggio.
In Italia la maggioranza delle donne lavora fuori o dentro casa, crea ricchezza, si sacrifica, si prende cura delle relazioni affettive e familiari, occupandosi di figli, mariti e genitori anziani.
In tante sono impegnate nella vita pubblica, nei partiti, nei sindacati, nel volontariato. Hanno considerazione e rispetto di sé, della libertà e della dignità ottenute col sacrificio di tante generazioni di donne che hanno contribuito a costruire la nazione democratica così come la conosciamo oggi.
Questa ricca e varia esperienza di vita è cancellata dalla ripetuta, indecente, ostentata rappresentazione delle donne come nudo oggetto di scambio sessuale, offerta da giornali, televisioni, pubblicità. E ciò non è più tollerabile.
Noi di Sinistra Ecologia Libertà chiediamo ai partiti della coalizione di centro-sinistra che si appresta ad affrontare l’agone elettorale di dare un segno in questa direzione.
E’ rimasto ormai pochissimo tempo, perché la presentazione delle liste elettorali e delle firme incombe. E le primarie, da noi ed in maniera inascoltata indicate fin dal primo momento come strumento efficace di risoluzione delle controversie, sembrano sempre di più praticabili solo come una forzatura. Oggi, l’unico modo davvero efficace di mantenere unito il centro-sinistra cittadino sarebbe quello di abbandonare le velleità personalistiche e i “riti” partitocratici. E’ora di presentare subito il programma e i candidati alla coalizione; ma meglio sarebbe il convergere su una figura super partes e particolarmente rappresentativa dei tempi che viviamo. Meglio, quindi, se questa figura fosse la figura di una donna: di una lavoratrice precaria.
E’ arrivata l’ora di uscire da questo pantano. E se non ora, quando?


Mauro Rossi
(portavoce Sinistra Ecologia Libertà circolo Altotevere Umbro)

ALLE ORIGINI DEL “MARCHIONNISMO”



E così Sergio Marchionne ha deciso che Torino non sarà più la "capitale dell'auto", ma tutt'al più UNA delle capitali dell'auto...
Coloro che credevano, o speravano, che gli appetiti di Marchionne sarebbero stati placati dall'accordo ricattatorio di Mirafiori sono stati serviti: esportare quelli che Marchionne definisce "centri direzionali" vuol solo dire impoverire il know-how italiano; tutto il settore legato alla progettazione e, in definitiva, impoverire tutto quell'indotto che attorno ad una FIAT torinese ed italiana ruota.
C'è, io credo, molta ingenuità in coloro che si illudono di placare la sete inesauribile del capitalismo: il capitalismo non può che espandersi, sempre. Perché il capitale è quello che si "forma"; è quello, ovvero, che contiene intrinsecamente un movimento dinamico.
Il capitale non può "fermarsi", perché nel fermarsi perderebbe quella che è la sua caratteristica precipua: un capitale fermo è un capitale non più dinamico, ma un capitale che perde terreno nei rispetti di un'altro capitale che, immediatamente, sorgerebbe per sovrastarlo con  la sua dinamicità.
Ogni concessione a Marchionne sarà, per questo, sempre seguita da nuove richieste. Ogni ricatto sarà, necessariamente, seguito da un altro ricatto.
In realtà, è fin troppo facile scorgere nel "Marchionnismo" i segni di quel processo che il grande economista conservatore Josef Schumpeter descriveva con grande lucidità intellettuale già negli anni 40 del 900. La trasformazione della "proprietà", cui l'inizio della massiccia diffusione della "Società per Azioni" ha dato una decisa e decisiva svolta, è la trasformazione della FIAT in una spersonalizzata società finanziaria. Una società non più, dunque, riconducibile alla grande e classica famiglia di industriali (nel nostro caso gli Agnelli), ma ad un ben consolidato ed impersonale duopolio: grandi e piccoli azionisti.
Che la FIAT sia, oggi, più una società finanziaria che una industria è dimostrato dall'aumento del valore azionario, avvenuto in coincidenza di un drammatico calo delle vendite di automobili.
Ed in realtà, l'accordo di Mirafiori non era certo finalizzato ad una maggior produttività (a questo basterebbe, a ben pensarci, che la FIAT si mettesse a fare modelli che abbiano un ben diverso "appeal"), ma era un chiaro segnale che Marchionne lanciava ai suoi azionisti (che infatti lo hanno subito premiato).
Lo stesso segnale che lancia oggi, ipotizzando una FIAT sempre più internazionalizzata, e quindi sempre meno permeabile dalle pastoie che gli stati nazionali ancora si permettono di “costruire”.
E' ormai chiaro a tutti che ad un capitalismo internazionale non possono corrispondere stati nazionali. Oggi sta avvenendo, in ben altra scala, ciò che avvenne nel medioevo, quando i primi mercanti trovavano insopportabili certi vincoli "statuali" (qualcuno forse ricorderà l'esclamazione: "un fiorino!", pronunciata dal doganiere nel celebre film "Non ci resta che piangere").
L'incongruenza fra economia e stato produsse, allora, la "lex mercatoria": la legge del mercato, e questa "legge" sopravanzò gradualmente l'istituzione feudale, dando origine, in Italia, alla Signoria, e altrove ai primi embrioni dello stato nazionale.
Difficile dire cosa produrrà, oggi, la "lex mercatoria". Alla internazionalizzazione del capitale dovrebbe, razionalmente, corrispondere l'internazionalizzazione dell'istituzione politica, ma non sembra questa la strada.
All'inadeguatezza dello stato nazionale, ancor oggi legato alla visione classica ottocentesca del "sangue e del territorio", si sta invece rispondendo con la riscoperta delle "piccole patrie", ovvero con il riproporre la stessa visione, ma ancor più definita e precisa nei suoi confini.
La stessa cosa sta avvenendo ad altri livelli, quale quello sindacale, dove all'inadeguatezza del contratto nazionale si sta rispondendo con un tipo di contratto, quello aziendale, ancor più definito e specifico.
Quanto ci sia di razionale (ma ci accontenteremmo anche di un "ragionevole") in tutto ciò è ben difficile capirlo.

Mauro Rossi 
(portavoce Sinistra Ecologia Libertà circolo "Altotevere Umbro")

APPELLO DI VERINI CONDIVISIBILE: L’UNITA’ PRIMA DI TUTTO


Sinistra Ecologia Libertà Altotevere Umbro crede che l’appello lanciato da un alto esponente del Partito Democratico, come l’on. Walter Verini, rappresenti un prezioso stimolo per tutta una coalizione di centro-sinistra che ancora stenta, ed è un eufemismo, a trovare quell’unità di cui SEL ha sempre sostenuto l’assoluta necessità.
Ci sembra sia arrivato il momento di dire basta al tatticismo esasperato, all’attendismo, a decisioni prese in “segrete stanze” ove fervono trattative frenetiche sui nomi dei possibili candidati, ma dove manca un’idea più “alta” della politica, un’idea sul come riuscire a superare questa drammatica fase dell’economia e della società del nostro comprensorio.
SEL crede sia indispensabile una decisa accelerazione sul processo verso il candidato unitario del centro-sinistra. Crediamo che i numerosi distinguo, i tentennamenti, i personalismi, le prese di posizione a mezzo stampa cui assistiamo negli ultimi tempi non servano. Ciò che serve è invece mettersi responsabilmente al servizio di un progetto per il futuro della città, anche aprendosi a nuovi soggetti che rappresentino nuove energie ed un nuovo impegno nella gestione della cosa pubblica.
Se si intendesse davvero lavorare seriamente in questa direzione, Sinistra Ecologia Libertà è pronta a fare la sua parte, a mettere in subordine tattiche e “politicismi” e a presentare alla coalizione i propri punti programmatici sulle tematiche dei rifiuti, della sanità, del piano regolatore e di tutte quelle istanze che, oggi più che mai, richiedono politiche concrete e inconfondibilmente di sinistra.

Mauro Rossi 

(portavoce SEL Altotevere Umbro)

Tesseramento 2011 - La Partita è aperta



Parte il tesseramento a Sinistra Ecologia e Liberta per l'anno 2011. Per tesserarsi e vedere i dati del 2010, clickate pure qui

COALIZIONE DI CENTRO-SINISTRA: E’ ORA DI FARE I NOMI



Il Circolo “Altotevere-umbro” di Sinistra Ecologia e Libertà intende esprimere il proprio rammarico per una situazione politica che vede la coalizione di centro-sinistra di Città di Castello ancora alle prese con attendismi e distinguo dei quali si farebbe  volentieri a meno.
Eppure, nell’ultimo “tavolo del centro-sinistra”, tenutosi lo scorso 28 Dicembre, era parsa prevalere  una linea di responsabilità che faceva ben sperare, e che prevedeva la “perimetrazione” della coalizione attraverso una condivisione di metodo che prevedeva, prima, la discussione sull’eventualità di raggiungere un accordo su di un candidato condiviso da tutte le forze che compongono il centro-sinistra. Poi, se questo non fosse stato possibile, il ricorso ad elezioni primarie era stato indicato come lo strumento più efficace onde ricomporre le divisioni.
Questo è (o forse dobbiamo dire era?) il metodo attorno cui è stato possibile parlare di una coalizione di centro-sinistra già definita.
Sinistra Ecologia e Libertà chiede con forza che i partiti del centro-sinistra tifernate si assumano le proprie responsabilità, e che si proceda senza ulteriori indugi alla presentazione dei candidati a sindaco prima del 20 Gennaio, che è, come d’accordo, il termine ultimo stabilito per il tentativo di trovare un candidato unitario.
Sinistra Ecologia e Libertà, una formazione politica che ha nel suo stesso DNA la coesione e l’unità del centro-sinistra, ritiene pertanto opportuno che il “tavolo del centro-sinistra” si riunisca prima di tale data, perché il tempo a disposizione è ormai poco. Ed è pronta a fare la sua parte, con la lealtà e la coerenza che ha sempre dimostrato.

Mauro Rossi
(portavoce circolo “Altotevere-umbro” Sinistra Ecologia e Libertà)

Città di Castello verso RIFIUTI ZERO

SEL Altotevere umbro: Solidarietà alla FIOM


Il Circolo Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere-umbro intende far presente la propria solidarietà ai lavoratori metalmeccanici della FIOM.
L’accordo del 23 Dicembre 2010, firmato da tutte le organizzazioni sindacali esclusa la FIOM, di fatto cancella tutta la storia di relazioni sindacali costruita nel nostro paese dal dopoguerra ad oggi.
Nello specifico, ci sembra particolarmente grave il concetto, che l’accordo fa passare, circa una produttività da ricavarsi esclusivamente sul lavoratore, imponendo ritmi altissimi tramite la nuova metrica “Ergo-uas”; creando forti penalizzazioni in caso di malattia; triplicando le ore di lavoro straordinario obbligatorio.
E questo, proprio nel momento in cui l’OCSE ha certificato che il lavoratore italiano, con 1773 ore annue, è ai primissimi posti nel mondo per ore lavorate.
L’accordo smantella, di fatto, il  Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, che non sarà applicato alle aziende del gruppo FIAT, e la stessa rappresentanza sindacale. Perché solo le organizzazioni sindacali esterne, firmatarie dell’intesa, potranno nominare propri rappresentanti.
Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere-umbro crede che tutto questo rappresenti, oltre che uno scaricare sui lavoratori responsabilità che sono invece di ordine manageriale (scarso “appeal” dei prodotti) quando non politico (mercato “drogato” dagli aiuti di stato), anche un’intollerabile deriva anti-democratica, in quanto ciò che viene minato alle fondamenta è il diritto del lavoratore  ad essere rappresentato anche da sigle sindacali che scelgono di non firmare accordi-capestro come quello di Mirafiori, o di scegliersi propri rappresentanti, autonomi dai vertici delle burocrazie sindacali esterne all’azienda.
Di fronte a tutto questo, le incertezze o addirittura gli assensi a Marchionne che sono stati espressi nei giorni scorsi anche da esponenti di forze politiche progressiste dicono molto sullo sbando culturale, morale e politico di questo paese.
È più che mai necessario che la sinistra tutta sostenga con forza ed in modo unitario le ragioni del no all'accordo.

Mauro Rossi
(portavoce Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere-umbro)

ELEZIONI A CITTA' DI CASTELLO: IL TEMPO STA STRINGENDO




Sinistra Ecologia e Libertà ha, nei giorni scorsi, rivolto un invito a tutti i partiti della coalizione di centro-sinistra, e in particolare al partito di maggioranza relativa, il Partito Democratico, affinché venisse convocato in tempi brevi il "tavolo del centrosinistra".
Al nostro appello non è stata data risposta. Eppure è noto a tutti, o quantomeno dovrebbe esserlo, che è di fondamentale importanza verificare subito se esiste la possibilità di una convergenza su di un candidato unitario: troppo grande è il rischio che il centro-sinistra tifernate ripresenti la solita, e ormai "storica" spaccatura.
I tempi stanno drammaticamente stringendo. Se si continuerà in questo irresponsabile attendismo non sarà più possibile organizzare le elezioni primarie, il solo ed efficace strumento che, in mancanza di una condivisione sul candidato, permetterebbe al centro-sinistra di presentarsi forte ed unito alla prossima tornata elettorale amministrativa.
Ribadiamo con forza che tergiversare in un momento come questo, prendere tempo per risolvere le divisioni interne ai partiti, significa solo sottovalutare irresponsabilmente una situazione politica del centro-sinistra cittadino che sta già presentando allarmanti crepe.
Non vorremmo che certi segnali prefigurino l'ennesima e catastrofica divisione: la gravità del quadro sociale ed economico della nostra città richiede scelte forti e condivise, non irresponsabili  e partitocratiche divisioni.
Per questo, SEL si appella nuovamente affinché perlomeno la convocazione  del "tavolo del centro-sinistra" avvenga prima di Natale.  Se questo non avvenisse,  Sinistra Ecologia e Libertà, una formazione politica che ha nel suo stesso DNA la coesione e l’unità del centro-sinistra italiano, è pronta a fare la sua parte, e a prendersi la responsabilità di una convocazione da tenersi prima della fine dell'anno.

Mauro Rossi
(portavoce Sinistra Ecologia e Libertà Altotevere umbro)